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Alessandra Melucci

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Naturalista, Formatrice, Ecotuner e Green Coach.

 

La natura mi accompagna da tempo e mi è venuta incontro in modi diversi e inattesi.

 

Da bambina nelle numerose attività scout in cui l’accamparsi nei boschi, il lavarsi nei fiumi, il cucinare sul fuoco, mi hanno fatto sperimentare che la natura può essere una casa essenziale ma accogliente, lasciandomi un senso di legame indelebile con la sua forza e protezione.

 

Da giovane studente, quando nel percorso di Scienze Naturali all’Università degli Studi di Milano, ho potuto conoscere la magnificenza delle relazioni che connettono la Vita e la Terra. E qui grazie all’indirizzo di studi in Conservazione della natura ho approfondito la nature restoration con particolare riferimento alla Strategia europea delle Reti ecologiche applicata alla pianificazione territoriale, laureandomi su questo argomento nel 1998.

 

Da professionista, quando mi sono dedicata alla natura per tutelarla, come consulente presso enti e amministrazioni con l’obiettivo di trasformare in azioni di ripristino ambientale le politiche a tutela della biodiversità, creando reti ecologiche. La collaborazione con ARPA Piemonte, Provincia di Vercelli e di Novara e il CIRF-Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale mi ha permesso di ideare e coordinare il progetto pilota PREL-Progetto Reti EcoLogiche per una gestione ecosostenibile delle risaie.

 

Le campagne e i fiumi sono stati il mio campo di apprendimento e di lavoro, ma anche le persone, quelle che ancora conoscono la propria terra e la amano. Sono rimasta affascinata dalla complessità del territorio e da come la sua ricchezza biologica sia intrinsecamente legata alla sua ricchezza di storie e di saperi, facendomi capire che la crisi ambientale è collegata a una crisi culturale, di senso e di valori. Per questo ho approfondito le mie competenze nel campo della progettazione partecipata, della formazione e dell’educazione ambientale, rivolgendomi principalmente a scuole, enti, associazioni e aziende.

 

Da persona in cerca di un senso, quando ho incontrato l’Ecopsicologia che mi ha fatto sentire  quanto la natura può aiutare a connettersi con se stessi e ha consolidato in me la convinzione che il processo di miglioramento del mondo esterno, legato alla tutela e ripristino della biodiversità, non può prescindere da un viaggio di conoscenza e ascolto di sé e della propria personale relazione con la natura. Grazie alla formazione come Ecotuner, Green Coach e Ecoformatrice presso la Scuola di Ecopsicologia-Ecopsiché di Mercella Danon, questo percorso è diventato parte del mio lavoro.

 

Naturainonda è la mia attuale proposta/progetto professionale che raccogliendo l’esperienza di questi incontri, comprende l’ambito della biodiversità, della crescita personale e dell’ecosostenibilità come aspetti integrati. Porto le mie proposte principalmente in Svizzera, dove vivo con la mia famiglia, e in Italia, collaborando con diversi contesti. Tra questi Coop. Sineresi per la formazione di maestri e educatori della prima infanzia, Silviva - Gruppo di coordinamento della Svizzera Italiana “Insegnare all’aria aperta”, Scuola di Ecopsicologia-Ecopsiché per la formazione, Università degli Studi di Milano per seminari sulla sostenibilità e la relazione uomo&natura. Collaboro con professionisti di vari ambiti e discipline per creare connessioni, esperienze e progetti. 

Il mio approccio

Sistemi 
 

La visione sistemica è un approccio legato allo studio della complessità, che riconosce l’importanza delle relazioni come criterio di analisi e comprensione della realtà. È uno sguardo che vede il mondo come una rete di elementi e processi interconnessi, in contrasto con la visione riduzionista che ha visto il “mondo come macchina” da separare nelle sue componenti per comprenderne il funzionamento, senza considerare l’influenza reciproca tra di esse. Questa visione si sta affermando per capire e risolvere le sfide del nostro tempo in molti ambiti: l’ambiente, l’economia, l’educazione, la salute, crescita personale ecc., spostando l’attenzione dagli oggetti al criterio che li collega. Nel mio percorso mi sono ispirata agli studi di Fritjof Capra sui sistemi viventi. Qui la La natura è la rivelatrice primaria di questa visione, mostrandoci chiaramente la rete come schema di organizzazione dei sistemi viventi a tutte le scale, dalla cellula alle comunità, e criteri di legame selezionati per evolversi e automantenersi.

L’Ecopsicologia porta l’attenzione alla relazione uomo&natura collegando le problematiche ambientali al campo della crescita personale. Riconosce come causa comune del malessere umano e del Pianeta la disconnessione dalla natura che alimenta una perdita del senso di sé, come individui e quindi come specie. Attraverso pratiche di riconnessione con la natura, risveglia la biofilia e accompagna a coltivare relazioni ecologiche con se stessi, con gli altri esseri viventi e con il mondo. Promuove una visione ecocentrica che riconosce l’essere umano parte integrante e attiva nella rete della vita. Questo porta a ampliare l’identità personale, stimolando uno spirito di compartecipazione alla comunità terrestre di cui siamo parte come individui e come collettività. Il lavoro ecopsicologicamente orientato aiuta a contrastare nuove forme di disagio come il Disturbo da Deficit di Natura e l’Ecoansia.

Ecopsicologia

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La progettazione partecipata è un approccio che coinvolge attivamente le persone nelle diverse fasi del percorso per realizzare uno scopo comune, dall’individuazione di un problema alla realizzazione della soluzione. È un’alternativa a processi decisionali “calati dall’alto”, bottom-up vs top-down. Nel processo viene stimolata una condivisione dei punti di vista, dei valori, degli obiettivi e del senso dell’azione. Si crea un alfabeto comune, costruendo una conoscenza condivisa. Si valorizza la diversità di idee e di competenze, facendo nascere sinergie e accrescendo il senso di identità, appartenenza e di responsabilità verso ciò che si sta facendo. Questo facilita un minor tempo nella fase di realizzazione e una maggiore garanzia di efficacia, sostenibilità e durata delle soluzioni.

Partecipazione

Giocando si impara. Questa strategia di apprendimento è comune a molti cuccioli di specie animali, uomo compreso e supporta lo sviluppo di abilità specifiche e trasversali, sul piano motorio, cognitivo e emotivo. Ma il gioco può coinvolgere anche gli adulti facilitando il “mettersi in gioco”, l’assumere punti di vista insoliti su di sé e il contesto, lo stimolare la dimensione relazionale del gruppo, divertendosi nel processo. La natura è un luogo privilegiato per favorire l’approccio ludico nei progetti educativi per bambini e nella formazione offrendo una vasta gamma di elementi, materiali, spazi e favorendo uno stato psicofisico di calma e benessere.

Gioco

Collaborazioni

Conservazione della natura

SUPSI Ticino, Fondazione Bolle di Magadino Ticino, Provincia di Vercelli, Provincia di Novara, ARPA Piemonte, ISPRA Roma, CIRF-Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale Venezia

 

Formazione

Università degli Studi di Milano, Silviva Ticino, Scuola di Ecopsicologia-Ecopsiché Osnago, Cooperativa Sineresi Lecco, Plant for the Planet, Calendar People Ticino, Istituto professionale di Trevano Lugano, Gruppo Indipendenti e Socialisti di Lamone, Giovani per il clima - Ticino, Accademia Scuola Rudolf Steiner di Origlio, Associazione Tutela Ambiente Cirié, Forcoop Torino, WWF Piemonte, Cooperativa ERICA Piemonte, Società cooperativa Immaginazione e Lavoro Torino, Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale Piemonte, Università degli Studi di Napoli Federico II, Centro Servizi di Volontariato della Provincia di Torino e della Provincia di Alessandria, CIPAT Veneto, CAI Sicilia, Lega Ambiente Sicilia, Consorzio Giona/Nexus Sicilia

 

Educazione ambientale e educazione in natura

Asilo Nido Il Melograno Comano-Ticino, Fondazione Bolle di Magadino Ticino, Associazione OrtoAmico, Associazione Salus Piemonte, Centro di Educazione Ambientale della Provincia di Vercelli, Museo di Storia Naturale di Milano

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